Judo

Nato verso la fine dell'800 grazie al maestro e professore Jigoro Kano, il Judo (inizialmente conosciuto come Judo Kodokan) racchiude nei due termini che lo compongono (Ju: flessibilità, Do: via , quindi via della flessibilità) l'ampio significato educativo e filosofico che il maestro Kano aveva intenzione di diffondere, tramite l'ideazione di questa disciplina, che vede origine dal più datato Jujitsu, arte marziale antica di secoli, da cui Jigoro Kano accantonò tutti quegli aspetti atti all'offesa dell'avversario, puntando a tutelarne anzi l'incolumità. Ma al di là delle peculiarità puramente pratiche è la filosofia che sta dietro al Judo il fine principale di Jigoro Kano; i due principi fondamentali che fanno da base alla sua disciplina sono il JI-TA-KYO-EI (tradotto significa tutti insieme per progredire) e SEI-RYOKU-ZEN-YO (migliore impiego dell'energia). I due principi esemplificano il pensiero di Kano per il quale, tramite lo studio del Judo sul tatami, applicando la propria energia nel miglior modo possibile (non solo per migliorare se stessi ma anche,se non soprattutto, gli altri) il judoka deve esportare tali principi acquisiti nella vita di tutti i giorni, puntando al miglioramento della società civile.